FESTA PARROCCHIALE 2018
Anche quest'anno si terrà la festa parrocchiale nei giorni 7-8-9-10 Giugno. Ogni sera, a partire dalle ore 19:00, ci divertiremo insieme a diverse band che ci intratterranno con i loro numeri; ci sarà l’immancabile stand gastronomico che delizierà ognuno con la sua meravigliosa cucina.
Domenica 10 giugno alle ore 23:30 ci sarà l’estrazione della lotteria che ha come primo premio 500 LITRI DI CARBURANTE E 250€ DI BUONO ALIMENTARE.
La compravendita dei biglietti avverrà tutte le domeniche sul sagrato della chiesa alla fine della SS Messa e presso i nostri sponsor.
FESTA PARROCCHIALE 2019
Anche quest'anno si è svolta la FESTA PARROCCHIALE 2019 nei giorni 6-7-8-9 giugno.
Domenica 9 giugno sono stati estratti i biglietti vincenti della nostra lotteria, qui sotto troverete i 12 estratti vincenti.
La parrocchia ringrazia tutti coloro che hanno collaborato alla realizzazione della festa.
Avvisi SS.Messe
Orario:
Da maggio le Messe Domenicali saranno alle ore 8:30 - 10:30 - 19:00.
Dal Lunedì al Sabato la Messa è solo alle 19:00.
Santa Teresa Benedetta della Croce
(Edith Stein) Vergine e martire
Festa: 9 agosto
Edith Stein nasce a Breslavia, capitale della Slesia prussiana, il 12 ottobre 1891, da una famiglia ebrea di ceppo tedesco. Allevata nei valori della religione israelitica, a 14 anni abbandona la fede dei padri divenendo atea. Studia filosofia a Gottinga, diventando discepola di Edmund Husserl, il fondatore della scuola fenomenologica. Ha fama di brillante filosofa. Nel 1921 si converte al cattolicesimo, ricevendo il Battesimo nel 1922. Insegna per otto anni a Speyer (dal 1923 al 1931). Nel 1932 viene chiamata a insegnare all’Istituto pedagogico di Münster, in Westfalia, ma la sua attività viene sospesa dopo circa un anno a causa delle leggi razziali. Nel 1933, assecondando un desiderio lungamente accarezzato, entra come postulante al Carmelo di Colonia. Assume il nome di suor Teresa Benedetta della Croce. Il 2 agosto 1942 viene prelevata dalla Gestapo e deportata nel campo di sterminio di Auschwitz-Birkenau dove il 9 agosto muore nella camera a gas. Nel 1987 viene proclamata Beata, è canonizzata da Giovanni Paolo II l’11 ottobre 1998. Nel 1999 viene dichiarata, con S. Brigida di Svezia e S. Caterina da Siena, Compatrona dell’Europa.
Emblema: Palma
Martirologio Romano: Santa Teresa Benedetta della Croce (Edith) Stein, vergine dell’Ordine delle Carmelitane Scalze e martire, che, nata ed educata nella religione ebraica, dopo avere per alcuni anni tra grandi difficoltà insegnato filosofia, intraprese con il battesimo una vita nuova in Cristo, proseguendola sotto il velo delle vergini consacrate, finché sotto un empio regime contrario alla dignità umana e cristiana fu gettata in carcere lontana dalla sua terra e nel campo di sterminio di Auschwitz vicino a Cracovia in Polonia fu uccisa in una camera a gas.
Un pugnetto di cenere e di terra scura passata al fuoco dei forni crematori di Auschwitz: è ciò che oggi rimane di S. Teresa Benedetta della Croce, al secolo Edith Stein; ma in maniera simbolica, perché di lei effettivamente non c’è più nulla. Un ricordo di tutti quegli innocenti sterminati, e furono milioni, nei lager nazisti. Questo piccolo pugno di polvere si trova sotto il pavimento della chiesa parrocchiale di San Michele, a nord di Breslavia, oggi Wroclaw, a pochi passi da quel grigio palazzetto anonimo, in ulica (via) San Michele 38, che fu per tanti anni la casa della famiglia Stein. I luoghi della tormentata giovinezza di Edith, del suo dolore e del suo distacco.
Sulla parete chiara della chiesa, ricostruita dopo la guerra e affidata ai salesiani, c’è un arco in cui vi è inciso il suo nome. Nella cappella, all’inizio della navata sinistra, si alzano due blocchi di marmo bianco: uno ha la forma di un grande libro aperto, a simboleggiare i suoi studi di filosofia; l’altro riproduce un grosso numero di fogli ammucchiati l’uno sopra l’altro, a ricordare i suoi scritti, la sua produzione teologica. Ma cosa resta veramente della religiosa carmelitana morta ad Auschwitz in una camera a gas nell’agosto del 1942?
Certamente, ben più di un simbolico pugnetto di polvere o di un ricordo inciso nel marmo. Dopo la fine della seconda guerra mondiale, la sua vicenda è balzata via via all’attenzione della comunità internazionale, rivelando la sua grande statura, non solo filosofica ma anche religiosa, e il suo originale cammino di santità: era stata una filosofa della scuola fenomenologica di Husserl, una femminista ante litteram, teologa e mistica, autrice di opere di profonda spiritualità, ebrea e agnostica, monaca e martire; “una personalità – ha detto di lei Giovanni Paolo II – che porta nella sua intensa vita una sintesi drammatica del nostro secolo”.
Elevata all’onore degli altari l’11 ottobre 1998, la sua santità non può comprendersi se non alla luce di Maria, modello di ogni anima consacrata, suscitatrice e plasmatrice dei più grandi santi nella storia della Chiesa. Beatificata in maggio (del 1987), dichiarata santa in ottobre, entrambi mesi di Maria: si è trattato soltanto di una felice quanto fortuita coincidenza?
C’è in realtà un “filo mariano” che si dipana in tutta l’esperienza umana e spirituale di questa martire carmelitana. A cominciare da una data precisa, il 1917. In Italia è l’anno della disfatta di Caporetto, in Russia della rivoluzione bolscevica. Per Edith il 1917 è invece l’anno chiave del suo processo di conversione. L’anno del passo lento di Dio. Mentre lei, ebrea agnostica e intellettuale in crisi, brancola nel buio, non risolvendosi ancora a “decidere per Dio”, a molti chilometri dall’università di Friburgo dov’è assistente alla cattedra di Husserl, nella Città Eterna, il francescano polacco Massimiliano Kolbe con un manipolo di confratelli fondava la Milizia dell’Immacolata, un movimento spirituale che nel suo forte impulso missionario, sotto il vessillo di Maria, avrebbe raggiunto negli anni a venire il mondo intero per consacrare all’Immacolata il maggior numero possibile di anime. Del resto – e come dimenticarlo? – quello stesso 1917 è pure l’anno delle apparizioni della Madonna ai pastorelli di Fatima. Un filo mariano intreccia misteriosamente le vite dei singoli esseri umani stendendo la sua trama segreta sul mondo.
Decisiva per la conversione della Stein al cattolicesimo fu la vita di santa Teresa d’Avila letta in una notte d’estate. Era il 1921, Edith era sola nella casa di campagna di alcuni amici, i coniugi Conrad-Martius, che si erano assentati brevemente lasciandole le chiavi della biblioteca. Era già notte inoltrata, ma lei non riusciva a dormire. Racconta: "Presi casualmente un libro dalla biblioteca; portava il titolo "Vita di santa Teresa narrata da lei stessa". Cominciai a leggere e non potei più lasciarlo finché non ebbi finito. Quando lo richiusi, mi dissi: questa è la verità". Aveva cercato a lungo la verità e l’aveva trovata nel mistero della Croce; aveva scoperto che la verità non è un’idea, un concetto, ma una persona, anzi la Persona per eccellenza. Così la giovane filosofa ebrea, la brillante assistente di Husserl, nel gennaio del 1922 riceveva il Battesimo nella Chiesa cattolica.
Edith poi, una volta convertita al cattolicesimo, è attratta fin da subito dal Carmelo, un Ordine contemplativo sorto nel XII secolo in Palestina, vero “giardino” di vita cristiana (la parola karmel significa difatti “giardino”) tutto orientato verso la devozione specifica a Maria, come segno di obbedienza assoluta a Dio. Particolare non trascurabile – un’altra coincidenza? – il giorno in cui la Stein ottiene la risposta di accettazione da parte del convento di Lindenthal, per cui aveva tanto trepidato nel timore di essere rifiutata, è il 16 luglio del 1933, solennità della Regina del Carmelo. Così Edith offrirà a lei, alla Mamma Celeste, quale omaggio al suo provvidenziale intervento, i grandi mazzi di rose che riceve dai colleghi insegnanti e dalle sue allieve del collegio “Marianum” il giorno della partenza per l’agognato Carmelo di Colonia.
Il 21 aprile 1938 suor Teresa Benedetta della Croce emette la professione perpetua. Fino al 1938 gli ebrei potevano ancora espatriare, in America perlopiù o in Palestina, poi invece – dopo l’incendio di tutte le sinagoghe nelle città tedesche nella notte fra il 9 e il 10 novembre, passata alla storia come "la notte dei cristalli" – occorrevano inviti, permessi, tutte le carte in regola; era molto difficile andare via. In Germania era già cominciata la caccia aperta al giudeo.
La presenza di Edith al Carmelo di Colonia rappresenta un pericolo per l’intera comunità: nei libri della famigerata polizia hitleriana, infatti, suor Teresa Benedetta è registrata come "non ariana". Le sue superiori decidono allora di farla espatriare in Olanda, a Echt, dove le carmelitane hanno un convento.
Prima di lasciare precipitosamente la Germania, il 31 dicembre del 1938, nel cuore della notte, suor Teresa chiede di fermarsi qualche minuto nella chiesa “Maria della Pace”, per inginocchiarsi ai piedi della Vergine e domandare la sua materna protezione nell’avventurosa fuga verso il Carmelo di Echt. “Ella – aveva detto – può formare a propria immagine coloro che le appartengono”. “E chi sta sotto la protezione di Maria – lei concludeva –, è ben custodito.”
L’anno 1942 segnò l’inizio delle deportazioni di massa verso l’est, attuate in modo sistematico per dare compimento a quella che era stata definita come la Endlösung, ovvero la "soluzione finale" del problema ebraico. Neppure l’Olanda è più sicura per Edith. Il pomeriggio del 2 agosto due agenti della Gestapo bussarono al portone del Carmelo di Echt per prelevare suor Stein insieme alla sorella Rosa. Destinazione: il campo di smistamento di Westerbork, nel nord dell’Olanda. Da qui, il 7 agosto venne trasferita con altri prigionieri nel campo di sterminio di Auschwitz- Birkenau. Il 9 agosto, con gli altri deportati, fra cui anche la sorella Rosa, varcò la soglia della camera a gas, suggellando la propria vita col martirio: non aveva ancora compiuto cinquantuno anni.
Autore: Maria Di Lorenzo
fonte: www.santiebeati.it
La XVII Prefettura Diocesana
Con il termine di "prefettura" ci di riferisce a più parrocchie della Diocesi di Roma che sono tra loro confinanti e che vivono esigenze pastorali simili giacché operano sullo stesso territorio. La Parrocchia di Santa Edith Stein appartiene alla 17° Prefettura Diocesana di cui diamo l'elenco.
Elenco Parrocchie
PARROCCHIA SANTA MARIA DELLA FIDUCIA
Via Casilina 1837 - 00132 ROMA
tel. 06-20.76.03.21
sito web: www.smariafiducia.it
Parroco: Don Gerardo DI PAOLO
Vicari Parrocchiali: Don John Harry BERMEO SANCHEZ, Don John Jairo BETANCUR, Don Saverio MONITILLO
Diacono Permanente: Diac. Francesco PLEIMES
PARROCCHIA SAN GIOVANNI MARIA VIANNEY
Via Lentini 6 - 00133 ROMA
tel. e fax 06-20.76.02.09
sito web: www.curatodars.com
Parroco: Mons. Marco GANDOLFO
Vicario Parrocchiale: Don Davide LEES
Diaconi Permanenti: Diac. Bruno PIREDDA, Diac. Paolo SERRANTI
PARROCCHIA SANT’EDITH STEIN
Via Siculiana 160 - 00133 ROMA
tel. e fax 06-20.43.32.94
sito web: www.santedithstein.it
Parroco: Don Rocco Massimiliano CALIANDRO
PARROCCHIA SANTA RITA A TORRE ANGELA
Via Acquaroni 71 - 00133 ROMA
tel. e fax 06-20.50.630
sito web: www.parrocchiasantarita5.191.it
Parroco: P. Giuseppe PIERVINCENZI (O.S.A.)
Vicari Parrocchiali: P. Pier Luigi DE GIACOMI (O.S.A.), P. Nereu Emmanuel GANUMBENI (O.S.A.), P. Giuseppe TESSE (O.S.A.)
PARROCCHIA SAN BERNARDINO DA SIENA
Via Degas 19 - 00133 ROMA
tel. e fax 06-20.31.110
sito web: www.parrocchiasanbernardinoroma.it
Parroco: Don Mario PASQUALE
PARROCCHIA SANTA MARIA MADRE DELL’OSPITALITÀ
Via del Torraccio 252 - 00133 ROMA
tel. e fax 06-20.56.534
Parroco: Don Carlo STANZIAL
PARROCCHIA SANTA MARIA CAUSA NOSTRAE LAETITIAE
Piazza Siderea 1/A - 00133 ROMA
tel. 06-20.50.215 - fax 06-31.05.40.28
sito web: www.santamariacnl.it
Parroco: Don Alberto PAPOTTI
Vicario Parrocchiale: Don Marco SANTARELLI
Diacono Permanente: Diac. Roberto DI LELLO
PARROCCHIA SANTA MARIA MADRE DEL REDENTORE
Via Duilio Cambellotti 18 - 00133 ROMA
tel. e fax 06-20.04.446
sito web: www.smmr.it
Parroco: Don Francesco DE FRANCO
Vicari Parrocchiali: Don Giulio BARBIERI, Don Anthony GALEA (Gozo - Malta)
Collaboratore Parrocchiale: Don Oscar Alexander VIANCHÁ RINCÓN (Duitama - Colombia)
PARROCCHIA SANTI SIMONE E GIUDA TADDEO A TORRE ANGELA
Via di Torrenova 162 - 00133 ROMA (uffici parrocchiali) Via Selene 47 - 00133 ROMA (abitazione)
tel. e fax 06-45.44.59.87
Parroco: Mons. Luigi STORTO
Vicari Parrocchiali: Don Francesco ANNESI, Don Filippo MARTORIELLO, Don Luca PAOLONI, Don Federico PORRELLO
Vicario Cooperatore: P. Antony OKOLO (C.S.Sp.)
Collaboratore Parrocchiale: Don Pietro Jian Sheng SHAO (Yungkía [Yongjia], Wenzhou, Wenchow - Cina)
PARROCCHIA SAN GAUDENZIO A TORRE NOVA
Via della Tenuta di Torrenova 114 - 00133 ROMA
tel. 06-20.25.993
Parroco: Mons. Virginio BOLCHINI (Novara)
Vicario Cooperatore: Don Bruno TAURINI
Diacono Permanente: Diac. Francesco MIRRUZZO
PARROCCHIA SANTA MARGHERITA MARIA ALACOQUE
Via Michele Pantanella 5 - 00133 ROMA
tel. e fax 06-20.25.656
Parroco: Don Domenico ROMEO
PARROCCHIA RESURREZIONE DI NOSTRO SIGNORE GESÙ CRISTO
Via degli Orafi 120 - 00133 ROMA
tel. e fax 06-20.26.434
sito web: www.resurrezione.net
Parroco: Don Dario Gervasi
Vicario Parrocchiale: Don Fabio LAURENTI
Via Siculiana 160 - 00133 ROMA
tel. e fax 06-20.43.32.94
Settore Est - Prefettura XVII - Zona Torre Angela - 6º Municipio
Orario Sante Messe
Domenica e Festivi
8:30 - 10:30 - 19:00
Feriali
19:00
I "preti" della Parrocchia
Il Parroco
don Massimiliano Caliandro